Stamattina mentre mi recavo sul posto di lavoro e pensavo ai casi della vita, a questa malattia che in meno di 18 mesi si é portata via mia moglie entrando in modo cosi prepotente nelle nostre vite distruggendo in un attimo quello che aveva resistito, fortificandosi ogni giorno di più, a prove di una durezza estrema una consapevolezza ha preso corpo nel mio pensiero: questa malattia che eviscera le donne della nostra vita eviscera la nostra vita stessa e quindi anche noi maschi.... e allora perchè non condividere le esperienze... lo devo a mia moglie all'urlo silenzioso e dirompente nei suoi occhi negli ultimi giorni a mia figlia che ha visto morire la mamma mentre le stringeva la mano a tutte quelle donne incontrate negli ospedali nei cui occhi leggevi lo sgomento e la paura di non sapere chi le stava divorando da dentro e a quei medici che fanno un mestiere difficile nel quale spesso le sconfitte sono più delle vittorie e che pur di salvare una vita sono disposti a condividere il nostro dolore facendolo anche proprio.